01 settembre 2022
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Nido “in tedesco” a Ruffrè-Mendola: il bilancio dei primi 6 mesi

Bilinguismo, continuità con la scuola dell’infanzia, outdoor education: sono queste le caratteristiche dell’offerta educativa innovativa con la quale il piccolo paese della Val di Non combatte lo spopolamento e investe sul futuro.  Aperto a marzo, dopo la pausa estiva, il nido gestito dalla cooperativa sociale La Coccinella si prepara a riaprire a settembre. L’assessore Contu: “i numeri sono ancora piccoli, ma siamo convinti che questa sia la strada giusta perché coniuga, ottimizzando le risorse, il sostegno alle giovani famiglie e l’offerta educativa di qualità con le politiche di sviluppo del territorio”.

Da anni il Trentino, come il resto d’Italia, sta vivendo una crescente denatalità. A questa si unisce per i piccoli centri di montagna o periferici il rischio di spopolamento o di trasformazione in paesi-dormitorio. Per contrastare questo fenomeno l’amministrazione di Ruffrè – Mendola, il piccolo comune della Valle di Non a pochissimi chilometri dal confine della Provincia di Bolzano, ha scelto di investire sul futuro sostenendo le giovani generazioni.

Lo ha fatto aprendo, in accordo con Servizio Infanzia della Provincia Autonoma di Trento, un nido, la cui gestione è stata affidata alla cooperativa La Coccinella. L’intento dell’amministrazione è di permettere ai giovani di restare (o di scegliere Ruffrè come luogo di residenza) senza dover rinunciare ad avere una famiglia propria e dei figli. I servizi all’infanzia inoltre, è dimostrato da numerosissimi studi, aumentano le capacità di apprendimento e di socializzazione dei bambini soprattutto nelle situazioni di svantaggio e con effetti di lungo periodo.

Ma il Comune, lo scorso marzo, non ha “solo” aperto un nido d’infanzia, lo ha voluto “tagliato su misura” per il proprio territorio: e così nel nido di Ruffrè-Mendola i bambini si accostano alla lingua tedesca, molto diffusa a pochi chilometri da lì, fin dai primi mesi di vita. In questo modo il servizio educativo del Comune riesce ad intercettare un’utenza che sarebbe altrimenti migrata in e che lì, con ogni probabilità, avrebbe proseguito poi il percorso scolastico.

Non solo: la cooperativa, che ha una lunga esperienza e competenza nell’outdoor education, propone quotidianamente attività all’aperto, per altro in un contesto ambientale mozzafiato: i bambini frequentano il maneggio e la stalla, vanno ai laghetti, giocano con elementi naturali e così via. Infine, nella logica della continuità 0 – 6 promossa dalle linee guida pedagogiche nazionali, il nido si trova nello stesso edificio della scuola dell’infanzia con spazi sia autonomi che comuni come il giardino, la stanza sonno. Maestre ed educatrici poi propongono loro attività e giochi comuni.

La scelta di investire sul futuro del territorio puntando sui servizi all’infanzia è stata fatta con un occhio anche alla sostenibilità ottimizzando, in particolare, le risorse umane: così se le educatrici del nido si occupano del momento della nanna anche dei bambini della scuola dell’infanzia, cuoca e ausiliaria di questa ultima preparano pranzi e merende per tutti. “Abbiamo aperto il servizio a gennaio e i numeri sono ancora piccoli, ma in questi primi sei mesi la soddisfazione – nostra e delle famiglie – è tanta.”, afferma l’assessore Claudia Contu. A settembre inizierà un nuovo anno educativo e non smetterà la nostra ricerca, insieme alla cooperativa La Coccinella e al Servizio Infanzia della Provincia, di ulteriori modi di garantire ai bambini e ai loro genitori la possibilità di rimanere sul nostro territorio senza rinunciare a nulla. Anzi!”.

Fonte: Cooperativa La Coccinella

Autore: Redazione