01 aprile 2019
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Gli allevatori incontrano la città nella tredicesima “Festa di Primavera”

Il prossimo fine settimana, sabato 6 e domenica 7 aprile, gli allevatori trentini incontrano la città nella tradizionale due giorni della “Festa di Primavera”. La presentazione nella conferenza stampa di oggi ospitata alla sede della Federazione Provinciale Allevatori.

Il prossimo fine settimana, sabato 6 e domenica 7 aprile, gli allevatori trentini incontrano la città nella tradizionale due giorni della “Festa di Primavera”. La presentazione nella conferenza stampa di oggi ospitata alla sede della Federazione Provinciale Allevatori.

Fa tredici la “Festa di Primavera” degli allevatori trentini.

Prima volta nel 2007 in occasione del cinquantesimo di fondazione della Federazione Provinciale Allevatori. Da quella prima volta la due giorni si è riproposta, puntuale, all’inizio della primavera con l’obiettivo di far incontrare la città e il mondo degli allevatori.

Il programma dell’evento, in calendario sabato 6 e domenica 7 aprile, è stato presentato dal presidente della Federazione Allevatori, Mauro Fezzi, e dal direttore Massimo Gentili nel corso della conferenza stampa di stamani ospitata alla sede di via delle Bettine a Trento.

Confermata la proposta che ha raccolto particolare gradimento nelle prime dodici edizioni.

L’esposizione di bovini, cavalli, pecore, capre, maiali, galline e conigli. La Fattoria Didattica cura dall’azienda Aneghe Taneghe. Il Laboratorio di lavorazione delle carni e caseificazione del latte a cura degli studenti della scuola di San Michele all’Adige. I giri in carrozza per bambini e adulti con cavalli Haflinger e Norico. Lo spettacolo equestre con dimostrazione di abilità di cavallo e di cavaliere (gimkana). Il concerto del Coro delle Piccole Colonne nel pomeriggio di domenica all’interno della sala assemblee.

Inoltre, sabato e domenica, possibilità di degustazione e assaggi riservati ai clienti del punto vendita e sconto del 10% su tutti i prodotti.

L’incontro con il mondo dell’informazione ha offerto l’occasione per fare il punto sul settore che, a fine dicembre, contava 1150 soci. “Settecentoquaranta sono gli allevamenti impegnati nella produzione di latte con oltre 36 mila capi – osserva Massimo Gentili, il direttore della Federazione Allevatori – Venti, invece, sono gli allevamenti di vacche nutrici con 350 capi, 105 gli allevamenti ovicaprini con 1100 capi delle razze autoctone di pecora Tingola e Lamon e capre Mochena e Bionda dell’Adamello. Infine contiamo 300 allevamenti di cavalli Haflinger e Noriker con oltre 550 fattrici”.

La produzione di latte è in aumento. “Nel 2018 – aggiunge Gentili - si è sfiorato il quantitativo di 150 mila tonnellate. Rispetto al 2017 c’è stato un incremento della produzione individuale sia da un punto di vista quantitativo e sia qualitativo. Questo si traduce nel miglioramento del contenuto in proteina e grasso, importanti per realizzare le produzioni tipiche. Nel 2018, in base alle anticipazioni che arrivano dai caseifici associati c’è una sostanziale tenuta del prezzo del latte”.

Annata “discreta dal punto di vista climatico – conclude Gentili - con difficoltà in alcune vallate nella raccolta del foraggio a causa del continuo susseguirsi di precipitazioni estive.

Il maltempo di fine ottobre ha interessato pochi allevamenti ma ha provocato danni ingenti alle coperture. Con l’avvicinarsi della primavera, grande preoccupazione per l’espansione del lupo sul nostro territorio. Rappresenta una minaccia all’attività di pascolo e alpeggio a causa delle sempre più frequenti predazioni di bestiame giovane”.

Autore: Redazione