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Otto laboratori territoriali:

  • 28 luglio a Riva del Garda
  • 29 luglio a Tesero
  • 30 luglio a Vigolo Vattaro
  • 31 luglio a Tesero
  • 1 agosto a Dasindo
  • 24 settembre a Rovereto
  • 25 settembre a Trento

L’accesso all’abitazione, l’invecchiamento della popolazione e il senso di comunità sono le tre tematiche più rilevanti per il Trentino.

Ad affermarlo le persone che hanno partecipato ai primi laboratori territoriali, aperti a tutta la comunità, parte del percorso di ricerca avviato dalla Federazione per riflettere, in occasione dei suoi 130 anni, sul presente e i possibili futuri del movimento cooperativo. Oltre 200 le persone iscritte agli incontri sul territorio

«Non si tratta di avere la sfera di cristallo, ma di spostare lo sguardo in avanti per intravedere possibili scenari e avviare azioni che ci portino verso futuri desiderabili». È così che Jenny Capuano, responsabile dell’Area Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione, ha introdotto il lavoro svolto nei laboratori territoriali organizzati nell’ambito della ricerca avviata in occasione del 130esimo anniversario della Federazione, in collaborazione di Ocse (sede di Trento e divisione di Parigi dedicata all’economia sociale e innovazione), Euricse, Università di Trento (Cattedra Unesco sugli Studi di Futuro del dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) e Skopia Anticipation Services.

Oltre 200 le persone che hanno accolto l’invito a iscriversi ai laboratori territoriali, che nel corso dell’estate hanno interessato diversi territori del Trentino, per riflettere sul presente e provare a immaginare i possibili futuri con il contributo non solo di cooperatori e cooperatrici, ma anche della comunità locale.

Il lavoro ha innanzitutto portato a individuare le tematiche più rilevanti per ogni territorio e i relativi bisogni emergenti. Da ogni incontro è emerso così un racconto particolare, reso unico dagli elementi distintivi di ogni luogo. Unendo i diversi risultati emergono però tre questioni che interessano tutta la provincia: l’accesso all’abitazione, l’invecchiamento della popolazione e il senso di comunità. A cui si aggiungono il coinvolgimento e la partecipazione, e lo spopolamento dei territori. Partendo da questi temi sono stati individuati i bisogni emergenti, quali la necessità di creare rete, favorire la socializzazione e il coinvolgimento della comunità, investire nell’educazione e nella formazione, e trovare soluzioni per garantire l’accesso alla casa a tutti e tutte.

Il dialogo è stato guidato da Gerardo de Luzemberger, esperto di metodologie partecipative e presidente dell’Associazione internazionale dei facilitatori, insieme alle facilitatrici Erica Raimondi e Federica Tonolli e con il contributo di Ilaria Rinaldi, facilitatrice e presidente dell’associazione Giovani Cooperatori Trentini, e si è concluso con una riflessione sul contributo concreto che il sistema cooperativo può offrire per rispondere alle necessità individuate. I risultati saranno presentati a novembre in un incontro dedicato.

Ogni territorio ha i suoi tratti distintivi

Gli incontri sono stati organizzati, con il supporto delle cooperative locali, cercando di favorire una partecipazione il più possibile ampia e diffusa. Dopo un primo incontro, proposto nell’ambito del programma di Trentino 2060 a Borgo Valsugana, l’iniziativa è stata ospitata a Riva del Garda dove, a rappresentare le cooperative del territorio, è intervenuta Chiara Dossi, presidente della cooperativa Arcobaleno. Il confronto ha fatto emergere alcune tematiche peculiari del territorio dell’Alto Garda e Ledro, quali l’overtourism e la sanità.

Il tema dell’overtourism è sentito anche in Val di Fiemme, il cui contesto è stato tratteggiato nell’incontro organizzato a Tesero in collaborazione con la Cassa Rurale di Fiemme e con il contributo di Fiemme Per. Una particolare importanza è stata data anche al tema del cambiamento climatico, ma ci si è interrogati anche su come sia possibile affrontare temi di portata così ampia con azioni e iniziative che partano dal basso.

A Vigolo Vattaro, i partecipanti sono stati accolti nell’HUB Vigolo da Ilaria Petrone, direttrice della Fondazione Cassa Rurale Alta Valsugana, e Nadia Martinelli dell’associazione Donne in cooperazione. Qui sono emerse, in particolare, tematiche legate all’aumento delle vulnerabilità, al ritorno alla ruralità e al nuovo uso del territorio e dei beni comuni, con la necessità di reinterpretare il passato in chiave innovativa, ritrovare un nuovo significato e promuovere intercooperazione tra i diversi settori.