Luca Rigotti (Concooperative) su pacchetto vino
L’accordo è un passo avanti per rilanciare il settore, ma pesano le misure annunciate e poi escluse. Delusione per la mancata estensione alle cooperative delle aliquote di cofinanziamento più elevate.
“L’accordo raggiunto ieri notte nel trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione sul Pacchetto Vino rappresenta un segnale importante di sostegno a un settore che sta affrontando una delle crisi più profonde della sua storia. Come già sottolineato dal COPA-COGECA, la nostra Organizzazione europea di rappresentanza, accogliamo con favore la rapidità con cui le istituzioni dell’UE hanno reagito. Tuttavia, è molto deludente che alcuni elementi chiave, che avrebbero potuto rendere il testo più solido e efficace, siano stati esclusi. L’accordo scaturito ieri rischia pertanto di restituire solo parzialmente gli strumenti necessari per ridare competitività al settore”. A commentare l’esito del trilogo è Luca Rigotti, Presidente del Settore Vitivinicolo di Confcooperative e Presidente del Gruppo Vino del Copa-Cogeca.
“Non vi è dubbio che alcune delle misure approvate, come i progressi nel cofinanziamento per l’adattamento ai cambiamenti climatici, per la lotta alla flavescenza dorata e per gli investimenti nell’enoturismo, rappresentino passi concreti nella giusta direzione”. Il Presidente Rigotti accoglie inoltre con favore la nuova designazione “a ridotto contenuto alcolico” per i vini dealcolati, “uno sviluppo positivo per produttori e consumatori”, auspicando nel contempo “che si arrivi a breve anche ad una soluzione per i vini a bassa gradazione alcolica naturale (low alcohol) per i quali stiamo registrando grande interesse da parte dei mercati”.
“Non possiamo tuttavia nascondere - prosegue Rigotti - la nostra forte preoccupazione per l’esclusione di strumenti fondamentali per l’efficacia del pacchetto, tra i quali la possibilità di poter utilizzare i fondi non spesi nell’esercizio all’anno successivo (carry over) e per la mancata estensione alle cooperative delle aliquote di cofinanziamento più elevate previste per le PMI. Si tratta di mancanze che limiteranno il potenziale di un pacchetto che, pur positivo, avrebbe potuto essere molto più incisivo”.
“L’auspicio – conclude il presidente del Settore Vitivinicolo - è che le innovazioni introdotte restino valide anche oltre l’attuale PAC e che le misure escluse, il carry over, l’eliminazione delle proroghe delle attività promozionali e l’accesso delle cooperative alle aliquote di cofinanziamento più elevate, possano essere integrate nelle future revisioni normative, così da offrire un sostegno realmente adeguato ai viticoltori europei nel quadro di una Ocm che dovrà mantenere la sua specificità e un budget adeguato”.