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La spesa nel carrello degli altri

“La spesa nel carrello degli altri. L’Italia e l’impoverimento alinentare” è il libro di Andrea Segré e Ilaria Pertot presentato nell’omonimo incontro organizzato da Confcooperative oggi al Festival dell’economia di Trento. Al centro il tema dell’impoverimento alimentare, che nella pubblicazione viene affrontato non tanto dal punto di vista dei numeri, a livello statistico, ma partendo delle persone, dalle loro storie. 
"La spesa nel carrello degli altri. L’Italia e l’impoverimento alimentare" di Andrea Segrè e Ilaria Pertot è il primo dei tre libri presentati nella cloud di Confcooperative al Festival dell'Economia di Trento.

"Il libro - secondo Segrè - mira ad analizzare il rapporto tra povertà e alimentazione. A partire dal caso estremo delle persone che vivono in condizione di povertà assoluta, la cui necessità immediata è la soddisfazione di un bisogno primario, l’analisi si allarga alle diverse categorie sociali: da chi vive in situazioni di povertà relativa, e quindi ha accesso al cibo ma con limitazioni, fino ad arrivare alle fasce più abbienti per le quali il reddito non rappresenta un ostacolo per un’alimentazione adeguata".

"Eppure, la “povertà alimentare” è un elemento che accomuna in qualche modo tutti. Questo perché il reddito - dice Pertot - non può essere utilizzato come unico strumento per analizzare le abitudini alimentari, alla cui definizione concorre un complesso insieme di fattori: il contesto sociale, il lavoro, la composizione del nucleo familiare. In sostanza si vuole dimostrare come una corretta alimentazione, la riduzione dello spreco, l’insicurezza alimentare e la povertà non possano essere affrontati con singoli provvedimenti una tantum" Occorre invece un’azione sistemica, strutturale. Tra i dati più significati emerge quello sullo spreco alimentare: secondo il Rapporto WWI 2024 al contrario di quanto di potrebbe pensare la percentuale di spreco più alta si registra tra le fasce popolari, che sprecano il 17% di cibo in più rispetto alla media nazionale. Questo perché acquistando principalmente prodotti in offerta, di qualità inferiore, in quantità maggiori rispetto al bisogno.
"Per cercare di compiere un’analisi più approfondita che vada oltre le statistiche e le valutazioni economiche gli autori hanno deciso di calarsi nelle diverse realtà del nostro Paese, osservando direttamente cosa ci sia “nel carrello degli altri” prendendo esempi concreti di persone con caratteristiche diverse tra loro. In totale sono 13 “piccole storie di sopravvivenza alimentare ed esistenziale”.

Ad aprire il libro, la prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi, che ha scritto "Nell’epoca del consumismo la moltiplicazione delle possibilità ha generato l’incapacità di godere della semplicità delle piccole cose. Citando spesso l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco Zuppi sottolinea la necessità di riscoprire i valori della sobrietà, dell’umiltà e dell’integrità della vita umana. I poveri non devono rimanere categoria astratta, ma dobbiamo partecipare emotivamente alle loro difficoltà per comprenderle e arrivare così a eliminarne le cause".

Infine, i due autori hanno inoltre spiegato di aver deciso di devolvere i diritti d’autore al progetto “MenSana”, avviato dalla Caritas in un quartiere di Bologna per offrire un pasto a chi non ha risorse economiche, ma anche cibo a chi soffre di qualche disturbo di salute e per qualsiasi ragione non sia in grado di reperirlo da sé. 
Autore: Confcooperative