Giornata dello sport inclusivo con Macramè
Protagonisti dell’evento, a Dosso di Trambileno, sono stati 50 ragazzi con neurodiversità, affiancati da 45 volontari e 20 tecnici sportivi – In premio per tutti per la partecipazione una maglietta con la scritta: “Ogni sfida è una possibilità di brillare".

Un evento ricco di energia, colori e tanta allegria, con l’inclusione al centro di tutto: Barbara Hueber, coordinatrice del Servizio Macramè della cooperativa sociale Villa Maria, traccia un bilancio più che positivo della “Giornata dello sport” che si è svolta domenica 11 maggio al campo sportivo di Dosso di Trambileno. Protagonisti della giornata sono stati 50 ragazze e ragazzi con neurodiversità iscritti a Macramè, realtà che promuove sul territorio della Vallagarina, con il supporto di un nutrito gruppo di volontari, attività di svago e inclusione per persone con disabilità.
L’edizione di domenica della giornata è stata la numero 11, la prima risale al 2013 (quando l’iniziativa era definita “le Olimpiadi di Macramè”), con una interruzione nel periodo del Covid.
I ragazzi sono stati suddivisi in sei gruppi, ciascuno caratterizzato dalla maglietta di un colore diverso. Sul retro delle magliette era stampata la frase “Ogni sfida è una possibilità di brillare”, che trasmette un messaggio importante: ogni difficoltà può diventare una opportunità per mostrare il proprio talento.
Ciascun gruppo, con rotazioni ogni 15 minuti, si è cimentato in sette discipline sportive: hockey, pallamano, pallacanestro, tamburello, windsurf, judo e bicicletta. Le attività sono state guidate dai tecnici dei vari sport appartenenti alle società: Hockey Club Mori, Handball Mori, Junior Basket Rovereto, Tamburello Aldeno, Marco Ita108, Endas e Scie di passione Folgaria.
L’evento è stato aperto dal saluto della direttrice di Villa Maria, Ilaria Bacigalupi, che ha sottolineato il ruolo dello sport nel creare relazioni, integrazione, amicizie.
La giornata si è conclusa con il pranzo preparato per tutti dai cuochi del Comitato iniziative Brione di Rovereto e consumato nel bosco a fianco del campo sportivo, in un contesto rilassante che ha favorito sorrisi e parole gentili.