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Cooperazione agricola trentina: strategica e resiliente tra crisi globali e nuove sfide per il futuro

Al convegno del settore agricolo promosso dalla Cooperazione Trentina si è ribadito il ruolo strategico del sistema cooperativo in un contesto globale instabile. Tra i dati emersi che coinvolgono una base sociale di circa 6mila persone: 486mila tonnellate di mele prodotte in Trentino con un liquidato medio di 0,491 €/kg, 1,15 milioni di quintali d’uva raccolti e latte in crescita del 3,4%. Ribadita l’importanza della sostenibilità e della tutela del territorio. Il soci presenti hanno inoltre approvato la nomina di Ernesto Seppi al CdA, in sostituzione di Michele Odorizzi.

In un contesto economico e geopolitico segnato da forti incertezze, il settore agricolo cooperativo trentino si conferma pilastro di tenuta e sviluppo per l’economia locale. Questo il messaggio principale emerso dal tradizionale Convegno delle cooperative agricole, promosso dalla Federazione Trentina della Cooperazione, che quest’anno si è tenuto in concomitanza con i 130 anni dalla sua fondazione.

Durante l’evento, il vicepresidente della Federazione Stefano Albasini ha sottolineato l’importanza del ruolo del settore agricolo come punto di riferimento per la resilienza economica e sociale del territorio. “Siamo in un momento delicato, in cui la complessità delle crisi globali – dai dazi americani agli effetti dei cambiamenti climatici – impone un’azione coesa tra cooperative, istituzioni e attori economici locali”, ha dichiarato Albasini, lanciando un appello alla Provincia e al sistema pubblico, pur con la consapevolezza di una presenza già attenta al mondo agricolo, per “un sostegno ancora più incisivo e duraturo, capace di preservare il valore strategico dell’agricoltura nelle valli trentine”.

Dati 2023/2024: segnali misti, ma il sistema regge

Nel bilancio dell’annata agraria, il comparto ortofrutticolo – dominato dalla melicoltura – ha fatto segnare nel 2023/24 una produzione di 486.000 tonnellate in Trentino, con un liquidato medio ai soci pari a 0,491 €/kg. L’export ha risentito delle tensioni sul Canale di Suez, ma le OP trentine hanno saputo mantenere l’equilibrio sul mercato. La qualità delle mele si conferma buona, nonostante le sfide climatiche.

Nel settore vitivinicolo, la vendemmia 2023 ha chiuso con 1.146.000 quintali raccolti, con performance eccellenti per lo spumante Trento DOC. Tuttavia, l’introduzione dei nuovi dazi USA minaccia le esportazioni – circa 180 milioni di euro annui – mettendo a rischio la crescita consolidata degli ultimi anni. Nonostante la flessione della vendemmia 2024 (-11%), il comparto mantiene buone prospettive.

Il comparto lattiero-caseario ha visto una crescita delle consegne di latte del 3,4%, ma ha sofferto per le tensioni interne e l’aumento dei costi. Il Trentingrana, eccellenza trentina, ha registrato un calo della produzione a circa 85.000 forme, ma nuovi investimenti e piani industriali puntano a rilanciare il settore.

Nel settore zootecnico, l’alpeggio e l’allevamento di montagna restano centrali per la tutela del paesaggio e lo sviluppo del turismo rurale. Tuttavia, si segnala una riduzione del numero di stalle e la necessità di una maggiore tutela contro le predazioni da grandi carnivori. Nell’ittico, Particolarmente significativo è stato l'aumento delle trote marchiate Igp, che nel 2024 hanno rappresentato quasi il 60% delle vendite di prodotto fresco, pari a 331 tonnellate su un totale di 552 tonnellate commercializzate. Si conferma così il crescente apprezzamento del marchio Igp, sinonimo di qualità e provenienza garantita.

Identità, sostenibilità e futuro

Al centro della riflessione anche il tema della sostenibilità integrata – ambientale, sociale ed economica – che guida da anni le scelte strategiche delle cooperative agricole trentine. Certificazioni come lo SQNPI, i bilanci di sostenibilità di cantine e OP, la valorizzazione del territorio montano e l’innovazione varietale sono solo alcuni degli esempi presentati durante il convegno.

Dobbiamo ribadire con forza il valore della nostra identità territoriale, in un mondo sempre più globalizzato”, ha aggiunto Albasini. “L’agricoltura di montagna non è un residuo del passato, ma una risorsa cruciale per l’Europa del futuro, che merita investimenti, formazione, ricerca e nuove opportunità”.

Nuove nomine: Seppi nel Consiglio

Nel corso del comitato agricolo, è stata inoltre formalizzata la candidatura del presidente del Consorzio Melinda e di APOT, Ernesto Seppi, al Consiglio di Amministrazione della Federazione, in sostituzione del consigliere Michele Odorizzi, dimessosi il 15 aprile scorso. La proposta ha ricevuto il sostegno dei soci presenti, a conferma della volontà del settore di garantire rappresentanza qualificata, esperienza e continuità nella governance cooperativa.

Un patto per l’agricoltura trentina

Il convegno si è chiuso con un forte invito alla coesione, in un momento in cui il settore, pur colpito da molteplici difficoltà, mostra dinamismo, capacità di adattamento e un ruolo crescente nei processi di sviluppo locale. “L’agricoltura cooperativa è il motore dell’export, della tutela del paesaggio e dell’occupazione nelle valli. Per questo – ha concluso Albasini – serve un patto vero tra istituzioni, imprese, cittadini e soci per costruire il futuro con coraggio, unità e visione”.

Ulteriori informazioni e dati sono presenti nella brochure dettagliata di settore: www.cooperazionetrentina.it/AgricoleBrochure2025

Autore: Ufficio Stampa – Alessandro Girardi
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