Cooperative scolastiche, laboratori di comunità
La pratica delle cooperative scolastiche si è rivelata un efficace strumento di attivazione delle comunità. È quanto emerge dai risultati della ricerca condotta dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Area Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione Trentina della Cooperazione.
Il lavoro, coordinato dal professor Piergiuseppe Ellerani con il suo gruppo dell’Università di Bologna, è stato presentato oggi alle e ai dirigenti scolastici delle scuole trentine nel corso di un incontro ospitato in Federazione, a cui hanno partecipato anche l’assessore provinciale alla cultura, istruzione, giovani e pari opportunità Francesca Gerosa, il Sovrintendente scolastico della Provincia autonoma di Trento Giuseppe Rizza e il direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione Alessandro Ceschi.
«Le cooperative scolastiche sono un laboratorio di apprendimento attivo molto importante per tutto il nostro sistema scolastico – ha detto l’assessore Gerosa –. Questo nuovo studio che conferma la loro efficacia non può che farci piacere e renderci orgogliosi della strada intrapresa. Grazie, quindi, alla Cooperazione Trentina per questa intuizione. Oltre a promuovere la cultura cooperativa che ha radici molto profonde nel Trentino, le cooperative scolastiche hanno il pregio di rafforzare alcune competenze chiave nei nostri giovani come l’imprenditorialità e lo spirito di iniziativa e veicolare valori come la solidarietà e la sostenibilità, che saranno sempre più importanti per il futuro della nostra comunità».
«Riteniamo che la collaborazione tra scuola e cooperazione sia strategica per entrambe – ha aggiunto il direttore Ceschi –. Condividiamo tratti importanti, a partire dalla capillarità sul territorio, fondamentale in un sistema autonomistico come il nostro: solo costruendo patti solidi nelle comunità si crea benessere e si permette alle persone di restare in montagna. Abbiamo da poco celebrato i 130 anni della cooperazione non solo per guardare al passato, ma soprattutto per immaginare le prospettive future. Le ricerche condotte con partner come Ocse, Euricse, Università di Trento e Skopia Anticipation Services ci dicono che la dimensione formativa ed educativa sarà sempre più strategica, e per questo il rapporto con la scuola è fondamentale per generare percorsi che continueranno ad essere motore di sviluppo per il Trentino».
«Grazie per questa iniziativa – ha concluso il Sovrintendente Rizza –. Una scuola è forte quando si apre al territorio. Inserire i valori cooperativi nell’educazione scolastica significa sviluppare solidarietà, negoziazione e la capacità di stare insieme: competenze preziose oggi, in un tempo di solitudini diffuse. La dimensione del “noi” rende la scuola un vero laboratorio di futuro. Questo percorso fa crescere il gruppo e, allo stesso tempo, il singolo studente, che scopre interessi e spirito d’iniziativa, rafforzando la propria identità. È una progettualità che crea legami con il territorio e genera valore, mettendo al centro l’unicità di ogni studente».
Il focus della ricerca
«Il nostro obiettivo – ha spiegato il professor Ellerani – è stato indagare il profilo e la leadership educativa delle e degli insegnanti che guidano le cooperative scolastiche e analizzare in che modo questa esperienza influenzi lo sviluppo di competenze chiave nelle studentesse e negli studenti che vi partecipano. I primi risultati mostrano che gli insegnanti che partecipano al progetto di costituzione di una cooperativa scolastica presentano elevata autoefficacia, forte dedizione alla causa educativa e propensione allo sviluppo professionale continuo. In modo particolare, operano in scuole dove la leadership pedagogica del dirigente sostiene lo sviluppo di comunità professionali di apprendimento».
Dai risultati esposti emerge che le cooperative scolastiche, laddove coinvolgono la comunità locale, riescono ad attivarla pienamente. Come nel caso, ad esempio, della scuola primaria di Besenello, dell'istituto comprensivo Alta Vallagarina, presentato dal maestro Pietro Galvagni, dove è stata costituita la cooperativa scolastica “Scuola Naturale” che coinvolge tutte le classi nella coltivazione di uno spazio messo a disposizione dal Comune.
Inizialmente, bambini e bambine erano impegnati nella coltivazione di ortaggi, ma, visto il successo dell’iniziativa, hanno deciso di estendere la produzione coltivando grandi quantità di zucche in campi messi a disposizione gratuitamente da alcuni contadini. Il mercatino delle zucche e il concorso della zucca intagliata più bella vedono coinvolta la comunità del paese. L'ACS ha poi stimolato altre iniziative, prime fra tutte l'aula nel bosco inaugurata nel 2016 e l'apiario didattico, attivo dal 2023.
«Attività come questa – ha commentato Jenny Capuano, responsabile dell’Area Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione Trentina della Cooperazione – ci dimostrano come tali iniziative possano contribuire a progetti più ampi di partecipazione e cittadinanza, rafforzando i legami con le comunità».
L’attenzione alla comunità, insita nei progetti di educazione cooperativa, oggi si rafforza grazie al dialogo per una possibile collaborazione tra Cooperazione Trentina e Federazione Trentina delle Pro Loco. «Ci auguriamo che questa possibile alleanza – ha proseguito Capuano – possa creare un dialogo intergenerazionale, dove ragazzi e ragazze realizzino attività collaborando con gli adulti».
Ivo Povinelli, direttore della Federazione Trentina Pro Loco, ha messo in evidenza inoltre come siano «numerose le affinità tra movimento cooperativo e mondo Pro Loco. Su tutte, l’impegno per il benessere delle comunità, che affrontiamo con modalità diverse e complementari e che sono certo possa beneficiare di una prospettiva comune come quella che stiamo costruendo. Penso che in particolare una progettualità rivolta direttamente alle giovani generazioni sia uno strumento strategico e prezioso per dare alle ragazze e ai ragazzi un ruolo attivo nelle loro comunità a partire dalla scuola».