10 maggio 2019
Condividi il link su:

Ha archiviato un 2018 positivo la Cassa Rurale Rotaliana e Giovo

L’istituto di credito cooperativo presenta un bilancio positivo all'assemblea dei soci.

L’istituto di credito cooperativo presenta un bilancio positivo all'assemblea dei soci.

E’ positivo il bilancio 2018 della Cassa Rurale Rotaliana e Giovo, il primo completo dopo la fusione concretizzata il 1° luglio del 2017 tra le Casse Rurali Mezzolombardo-San Michele all’Adige, Giovo e Roverè della Luna.

I dati sono stati presentati durante la conferenza stampa di stamani dal presidente Mauro Mendini e dal direttore Paolo Segnana.

“Siamo soddisfatti – è stato spiegato – perché l’esercizio è stato archiviato con risultati molto positivi nella redditività, efficienza, liquidità, sviluppo commerciale, presidio e contenimento dei rischi, solidità patrimoniale”.

I principali numeri: 222 milioni di euro di impieghi in bonis, la raccolta complessiva è passata da 463 milioni a 469 milioni a conferma della propensione al risparmio dei soci e dei clienti.

Molto positivo anche il calo dei crediti deteriorati in netta diminuzione nel confronto con lo stesso dato dell’anno prima: sono passati da 45 a 35 milioni di euro. L’utile lordo ha raggiunto 3 milioni 300 mila euro

Cassa Rurale Rotaliana e Giovo non è solo banca ma, fedele ai principi contenuti nello Statuto Sociale, è istituto di credito cooperativo impegnato a garantire sviluppo nelle zone dove opera a sostegno di enti e associazioni. Nel corso del 2018 sono stati erogati 281 mila euro che hanno garantito risorse economiche a 180 interventi.

“I risultati positivi del documento contabile – è stato aggiunto – hanno permesso alla nostra Cassa Rurale di fare parte del Gruppo Cassa Centrale Banca-Credito Cooperativo Italiano con il massimo dei voti. Risultati dovuti al positivo effetto della fusione, al notevole impegno dell’intera struttura, al contributo in termini di lavoro dei nostri quattromila soci e dei clienti che hanno dimostrato considerevole senso di appartenenza alla Cassa Rurale e, naturalmente, al recupero di buona parte dei crediti deteriorati”.

Il consiglio di amministrazione, inoltre, proporrà all’assemblea dei soci un accantonamento straordinario di sette volte superiore a quello di un anno fa. Obiettivo: “un suo utilizzo pluriennale che consentirà di sostenere, in questi anni di stagnazione economica, le iniziative più meritevoli in campo sociale. Accantonamento straordinario reso possibile dalla solidità della banca. Infatti il core tier one è del 22%”.

L’intenzione è di “fare banca con il rispetto dei valori e con l’attenzione al territorio: questo per noi è il concetto di Cassa Rurale – è stato sottolineato dai vertici. L’obiettivo è di fare l’interesse delle persone e delle aziende del territorio perché la differenza la fanno sempre la comunità e lo spirito di attaccamento alla Cassa Rurale”.

Autore: Redazione